In questo articolo vedremo cosa sarà l’instabilità rotulea e come si può trattare con l’osteopatia.
L’instabilità rotulea, cosa è?:
L’instabilità rotulea è una condizione patologica piuttosto frequente durante la fase di crescita, soprattutto in età adolescenziale, che porta la struttura articolare a perdere la sua centralità di scorrimento, creando quindi un disallineamento a livello del ginocchio.
In una condizione normale, la rotula scorre o lavora su due binari, composti dai due condili femorali; in condizione patologica, si perde questa centralità e la rotula andrà a creare un attrito con il condilo femorale. Questa situazione patologica, lungo termine, porta all’usura delle cartilagini articolari.
Con che sintomi si manifesta l’instabilità rotulea?
Solitamente si manifesta con dolore nella parte anteriore del ginocchio che può essere generato da alcuni sport praticati quali pallavolo e basket.
La pratica di alcuni sport può essere solo uno dei fattori responsabili dell’instabilità rotulea ma ad essa si aggiungono traumi, anomalie ossee della rotula, ipotrofia muscolare, ginocchio valgo ed iperlassità articolare a carico dell’articolazione del ginocchio.
Solitamente i sintomi sono legati al dolore avvertito nella zona rotulea soprattutto quando si effettuano movimenti di estensione e flessione o quando si mantiene la posizione seduta per un tempo prolungato. Il dolore viene associato ad episodi di blocco articolare e scricchiolii.
L’importanza di una diagnosi ( precoce )
La diagnosi, che deve essere eseguita da un medico, si svolge valutando la storia clinica del paziente. In questo caso dovranno essere valutate le pregresse sublussazioni e le eventuali recidive. Durante l’esame fisico, il medico può eseguire una serie di test, come il test di apprensione, il test di spostamento laterale e il test di spostamento patellare, per valutare la stabilità e la mobilità della rotula.
Una volta appurrata la valutazione clinica del paziente, dovrà essere richiesto un esame radiografico, con vari gradi di flesso-estensione del ginocchio a 30 – 60 – 90 gradi. Questo esame servirà a far vedere la variazione del movimento di scivolamento della rotula sui condili femorali.
In un secondo tempo dovrà essere effettuata una risonanza magnetica, per valutare lo stato infiammatorio delle strutture legamentose, cartilaginee, ossee e tendinee. Mentre verrà richiesto un esame con la Tac solo se si evidenziano importanti alterazioni morfologiche della rotula, dei condili e solitamente in previsione di intervento chirurgico, cosa però molto rara.
Trattamento conservativo per instabilità rotulea
Trattandosi di un disturbo legato alla fase di crescita, l’instabilità rotulea potrebbe risolversi spontaneamente.
In genere il trattamento è di tipo conservativo dunque non richiede il ricorso alla chirurgia. In un primo momento possono essere applicati ghiaccio, tutori e allo stesso modo somministrare antinfiammatori e terapia elettromedicale, per ridurre il dolore.
Le varie terapie elettromedicali e fisiche che possiamo utilizzare sono :
- Campi pulsanti magnetici e tecar, nel caso dell’insorgenza di una condropatia
- Laser , biolaser e ultrasuoni in caso di tendinopatie e infiammazioni recidivanti
- Fasce Ischemiche ( BFRT ) per il rinforzo muscolare fuori carico
Si può inoltre intervenire con un approccio Osteopatico e Fisioterapico.
Approccio Osteopatico
È possibile risolvere il problema anche grazie al
trattamento osteopatico che valuta le tensioni dei tessuti ed i disequilibri
localizzati a livello del ginocchio o a distanza: come spesso accade nella
valutazione osteopatica, la sede delle disfunzioni è dislocata
dall’articolazione stessa.
L’osteopatia analizza la mobilità del ginocchio, connessa alle tensioni muscolo-legamentose
esercitate sulla tibia, sul femore e soprattutto sulla rotula.
Il tendine rotuleo e le espansioni fasciali che si legano alla rotula sono
responsabili dell’instabilità e soprattutto della traslazione latero-esterna.
In tal caso le disfunzioni osteopatiche connesse al ginocchio verranno trattate
tramite tecniche fasciali e muscolari che non risultano affatto invasive.
Approccio Fisioterapico
L’approccio fisioterapico, sarà strutturato nell’utilizzo di elettromedicali specifici, per la riduzione dello stato infiammatorio,
Mentre molto più importante, sarà la rieducazione posturale e propriocettiva. Il lavoro di rieducazione posturale, sarà mirato al corretto riequilibrio delle catene muscolari, cercando di correggere lo squilibrio di tensioni sulla rotula. Questo sarà possibile lavorando sia sui muscoli flessori della loggia posteriore e degli estensori della loggia anteriore.
Il lavoro propriocettivo sarà invece specifico per l’attivazione corretta del comparto muscolare e soprattutto sulla corretta cinematica del passo.
La rieducazione dello schema del passo e dei gesti ateletici è uno step fondamentale per evitare alterazioni di tensioni muscolari, che possono far scivolare la rotula verso l’esterno andando quindi fuori dall’asse fisiologico di movimento.
Altrettanto importante sarà il rinforzo muscolare, che è spesso carente o assente, in quanto la sublussazione della rotula, è spesso causata da una ipotrofia e ipotonia del muscolo quadricipite femorale.
Possiamo distinguere due tipologie di lavoro per il rinforzo muscolare: esercizi di Ipertrofia, per l’aumento del volume ed esercizi di pliometria, destinati all’aumento della forza esplosiva ed elastica.
Approcci chirurgici per l’instabilità rotulea
Molto raramente si ricorre alla chirurgia, ovvero quando i trattamenti conservativi non sono sufficientemente efficai o nei casi più. Tra questi interventi abbiamo:
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- Riallineamento rotuleo: mira a correggere l’anatomia e l’allineamento della rotula, riducendo così lo stress sulla stessa.
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- Ricostruzione del legamento patellare: Se il legamento patellare è lesionato o insufficiente, può essere necessaria una ricostruzione chirurgica per ripristinare la stabilità.
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- Riparazione del legamento collaterale mediale: In alcuni casi di instabilità rotulea, il legamento collaterale mediale può essere danneggiato. La sua riparazione può aiutare a migliorare la stabilità dell’articolazione del ginocchio.
Come prevenire l’instabilità rotulea
L’instabilità rotulea può essere prevenuta allenando il tono muscolare attraverso una preparazione atletica adeguata: allo stesso modo i pazienti sportivi devono fare attenzione a non commettere errori durante gli allenamenti.
Abbinare un esercizio terapeutico preventivo, che si basa sulla gestione e il mantenimento della propriocezione e la correzione di eventuali squilibri delle catene muscolari, può prevenire sia l’insorgenza di future sublussazioni della rotula che eventuali infortuni.
Come mettersi in contatto con il Dr. Carollo
Il Dr. Alessandro Carollo Osteopata D.O. è specializzato in Osteopatia strutturale, ovvero nel trattamento delle disfunzioni della colonna vertebrale (come ernie discali, lombalgie, cervicalgie e sciatiche), delle articolazioni periferiche e delle disfunzioni dell’articolazione temporo-mandibolare (ATM). Data la sua collaborazione con ortopedici di fama nazionale si è specializzato nella riabilitazione post-chirurgica di Spalla, Ginocchio e Caviglia.
Se hai riscontrato uno o più disturbi menzionati in questo articolo, ti consigliamo di contattare uno specialista adeguato in grado di elaborare una corretta diagnosi. Nel caso avessi già fatto questo step, puoi trovare il Dr Carollo, specializzato nel trattamento dell’instabilità rotulea, nel suo studio di Roma a Ponte Milvio e in studio selezionati a Milano e Napoli.
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